Il trapianto di tessuti è un intervento in grado di migliorare la qualità della vita dei pazienti e, per questo, non può essere considerato strettamente una terapia salvavita, salvo casi particolari. Si tratta di una pratica medica ormai consolidata, mentre le tecniche di ingegneria dei tessuti rappresentano uno dei settori della biomedicina in rapida espansione.
I tessuti vengono prelevati da donatori viventi o deceduti. Si distinguono per diverse tipologie:
Per limitare al massimo i rischi di trasmissione di infezione durante il trapianto di tessuti e cellule, occorre garantirne la qualità e la sicurezza. La direttiva 2004/23/CE (PDF) del Parlamento Europeo e del Consiglio definisce i parametri per la donazione, l'approvvigionamento, l'analisi, la lavorazione, la conservazione e la distribuzione di tessuti e cellule d'origine umana. È stata recepita dalla legislazione italiana con il Decreto Legislativo n. 191/2007. Le successive direttive europee n. 2006/17/CE (PDF) e 2006/86/CE (PDF), sulla stessa materia, sono state recepite dall’Italia con il Decreto Legislativo n. 16/2010.
I tessuti vengono conservati nelle banche dei tessuti, strutture sanitarie pubbliche preposte alla conservazione e distribuzione dei tessuti, utilizzati a scopo di trapianto. Per tutti i tipi di tessuti non esistono incompatibilità immunologiche tra donatore e ricevente.